Rubati i dati delle carte d’identità argentine

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Un hacker ha dichiarato di aver rubato i dati di tutte le carte d’identità dei cittadini argentini. L’attacco si sarebbe svolto contro il Registro Nacional de las Personas (RENAPER) e sarà ricordato per la sua vastità: un hacker è riuscito ad acquisire i dati di tutte le carte di identità dell’Argentina.

Il database, che era condiviso anche con altre agenzie governative per facilitare le gestione delle richieste, è stato interamente acquisito e mostrato su uno dei celebri forum per essere venduto. All’interno i dati di milioni di cittadini tra cui celebrità, politici, uomo d’affari, etc (tra cui il Presidente Alberto Fernandez, i calciatori Lionel Messi e Sergio Agüero)… Si parla circa di 45.380.000 record che l’hacker si è trovato a catturare e celebre è divenuto anche lo screenshot che in queste ore sta girando su internet e che viene riportato di seguito.

Lo screenshot mostra chiaramente le intenzioni dell’hacker

In effetti il conteggio della popolazione corrisponde a quanto risulta anche negli archivi della Banca Mondiale che espone grafici che confermano i numeri dichiarati dall’hacker.

Lo screenshot fornito da Google in merito alla popolazione dell’argentina e basato sui dati della Banca Mondiale

La smentita del Governo

La posizione del governo argentino, messo alle strette anche dai media che cercavano risposte, è stata quella di ammettere un data breach che però avrebbe colpito un account VPN utilizzato per esfiltrare solo 19 fotografie (utilizzate poi su Twitter). Detto ciò il governo argentino nega categoricamente che vi sia stato alcun data breach ai danni del RENAPER e, di conseguenza, disconosce anche il leak pubblicato dall’hacker.

D’altro canto l’hacker, pressato dai giornalisti, si è soffermato su una frase che potrebbe mandare in crisi la teoria del governo argentino.

Forse tra qualche giorno pubblicherò i dati di uno o due milioni di persone

Fonte: “Hacker stole the government database with the identity cards of the entire population of Argentina” – How To Fix

Cosa accadrebbe se fosse vero?

Assumendo che l’hacker abbia effettivamente sottratto l’intero database, si configurerebbe il rischio di utilizzo illecito di questi dati, con possibilità (tra le altre) di clonazione delle carte di identità (fenomeno assai più frequente di quanto si immagini). Una carta di identità clonata è una copia identica che può essere acquistata mediamente al costo di 500-600 euro. Il rischio di clonazione della carte di identità, dovrebbe spingere il cittadino a richiedere un nuovo documento e ciò comporta dei costi che lui stesso sostiene attraverso il pagamento della marca da bollo.

Il costo al cittadino di una CIE è:

di euro 16,79 oltre i diritti fissi e di segreteria, ove previsti, stabiliti da ciascun Comune, comprese le spese di spedizione.

Fonte: cartaidentita-interno.gov.it

Per brevità immaginiamo che il costo sia di circa 20 euro totali e che lo stesso valga per l’argentina Argentina. Il governo si troverebbe a sostenere quantomeno una spesa di € 907.600.000 pari a 104.841.965.869,57 pesos (attualmente il peso argentino ha un tasso di conversione dello 0,0087 rispetto ad 1 euro).

Dati di cambio

D’altra parte, se le carte di identità non venissero sostituite, si rischierebbe di non riuscire a distinguere tempestivamente le richieste eseguite con le informazioni rubate, rispetto a quelle eseguite effettivamente dai cittadini, obbligando ad instaurare processi di controllo ulteriori che potrebbero risultare ugualmente costosi e per lo più inefficaci.