Continuiamo la nostra analisi del fenomeno Anonymous/LulzSec_ITA analizzando l’operazione PaperStorm, già trattata in passato proprio con un’intervista a LulzSec_ITA. Si tratta solo di un fenomeno propagandistico o c’è dell’altro? Proviamo ad analizzare assieme alcuni tra gli elementi principali di questa operazione.
Partiamo dal principio: che cosa è opPaperStorm
Spiegarlo è piuttosto semplice in apparenza, al punto che basterebbero poche righe. In realtà dietro questa operazione c’è molto più di quanto si possa immaginare, sia in termini di preparazione che di effetto ottenuto ma andiamo con ordine. Per spiegarvi che cosa è PaperStorm vorrei consigliarvi di leggere questa intervista fatta tempo fa a LulzSec.
Anche quest’anno LulzSec_ITA vuole avviare una campagna PaperStorm e lo fa annunciandolo su Twitter il 6 dicembre. Per molti PaperStorm è poco importante e poco significativo ma in realtà è una strategia di propaganda molto astuta.
Perchè c’è bisogno di PaperStorm?
Essenzialmente il motivo è semplice: PaperStorm è un volantino che può andare in mano anche a chi di informatica ne sa poco o non ne mastica affatto. PaperStorm include al suo interno alcuni elementi essenziali che vorrei analizzare con voi:
- Il logo di Anonymous: che molti ormai conoscono ma che può essere facilmente imparato.
- Il simbolo di Anonymous: vale a dire la maschera di “V. For Vendetta”, anch’essa molto conosciuta e particolarmente riconoscibile.
- Il contenuto del messaggio: a caratteri leggibili per chiunque.
In questa semplicità è contenuto il segreto di PaperStorm: è immediato. I più giovani riconoscerebbero l’argomento del volantino a qualsiasi distanza, gli basterebbe inquadrare con lo sguardo la maschera di V. For Vendetta. Alcuni sarebbero incuriositi sicuramente dal logo o dal messaggio che, a breve, andremo ad analizzare.
Popolazione
Un lettore, dopo la pubblicazione dell’articolo sul calendario degli attacchi, mi ha chiesto cosa intendessi per “popolazione“. Ecco, è una bella domanda perché dopo la sua richiesta mi sono concentrato sul significato per capire se avessi sbagliato termine e, fortunatamente, posso dire che il termine è stato usato bene ma senza troppe spiegazioni (mea culpa).
Popolazione: L’insieme di individui o oggetti in un determinato ambito, considerati nel loro complesso e nell’estensione numerica.
Fonte: Treccani.it (link)
In effetti la domanda resta perché il “determinato ambito” da me sottinteso, era quello legato a tutti quei soggetti che: condividono ideologie e mezzi di comunicazione tali da essere compatibili con quelli di LulzSec_ITA. Questa precisazione è importante perché PaperStorm abbatte il limite imposto dal secondo fattore, ossia quello dei mezzi di comunicazione, e torna su “carta”. Significa che la popolazione si allarga anche a chi non padroneggia l’informatica e la cosa non è di poco conto. A chiarire questo concetto è il video promozionale dell’operazione in cui all’inizio si sente bene questa frase:
Non devi essere un HACKER se vuoi un CAMBIAMENTO. Non solo su Internet accadono le cose.
Anonymous Italia
In teoria, volendo fare una segmentazione, la fascia di popolazione interessata dalla comunicazione potrebbe essere compresa tra i 15 e i 50 anni, prevalentemente di sesso maschile e tendenzialmente distribuiti nel centro-nord ma quest’ultimo fattore è poco indicativo.
Volantinaggio…
La cosa che mi ha colpito delle precedenti versioni di PaperStorm è che il messaggio contenuto all’interno del volantino era molto diretto. Annunciava la “lotta” nella quale Anonymous è impegnata e, in buona sostanza, invitava la massa ad unirsi, a partecipare. Dal mio modesto punto di vista PaperStorm è sempre stata sottovalutata perchè in Italia il messaggio di “armiamoci e partiamo” ha sempre avuto poca risonanza. L’italiano difficilmente prende parte ad un’attività di “reazione” di massa anche quando il contenuto del volantino rispecchia principi generali largamente condivisibili.
A mio modesto avviso questo non è sempre un male: la massa difficilmente si controlla e difficilmente si ferma davanti a reazioni sbagliate. In poche parole la massa non è gestibile (Rivoluzione Francese docet). Il fatto che la massa sia quindi lenta nella sua insurrezione, non è quindi sempre un male. Bisogna essere molto responsabili quando si pensa di “accendere gli animi”. Senza ricorrere alla Rivoluzione Francese, i recenti eventi di Parigi dimostrano quanto critica e difficile sia l’interazione tra manifestanti e stato. D’altro canto è altresì vero che i principi contenuti dentro il volantino sono pensieri che ciascuno di noi sposerebbe: difesa della libertà di opinione, di pensiero ed il rifiuto di menzogne da parte dello Stato o da parte degli organi d’informazione.
È reato?
In passato si è discusso molto sull’affissione di volantini. Alcuni hanno scritto che non si trattava di reato ed altri hanno detto il contrario. Poiché non sono un avvocato ho fatto ricerche e fonti alla mano diciamo che:
Chiunque, in un luogo pubblico o aperto al pubblico, vende o distribuisce o mette comunque in circolazione scritti o disegni, senza avere ottenuto l’autorizzazione richiesta dalla legge è punito con la sanzione amministrativa pecuniaria da cinquantuno euro a trecentonove euro.
Alla stessa sanzione soggiace chiunque, senza licenza dell’Autorità o senza osservarne le prescrizioni, in un luogo pubblico, aperto o esposto al pubblico, affigge scritti o disegni, o fa uso di mezzi luminosi o acustici per comunicazioni al pubblico, o comunque colloca iscrizioni o disegni [352]. Le disposizioni dei commi 1 e 2 non si applicano all’affissione di scritti o disegni fuori dai luoghi destinati dall’autorità competente .
Codice Penale – Art. 663
Per le strade il discorso si amplia anche grazia all’art.23 del Codice Stradale
Lungo le strade o in vista di esse è vietato collocare insegne, cartelli, manifesti, impianti di pubblicità o propaganda, segni orizzontali reclamistici, sorgenti luminose, visibili dai veicoli transitanti sulle strade, che per dimensioni, forma, colori, disegno e ubicazione possono ingenerare confusione con la segnaletica stradale, ovvero possono renderne difficile la comprensione o ridurne la visibilità o l’efficacia, ovvero arrecare disturbo visivo agli utenti della strada o distrarne l’attenzione con conseguente pericolo per la sicurezza della circolazione; in ogni caso, detti impianti non devono costituire ostacolo o, comunque, impedimento alla circolazione delle persone invalide. Sono, altresì, vietati i cartelli e gli altri mezzi pubblicitari rifrangenti, nonché le sorgenti e le pubblicità luminose che possono produrre abbagliamento. Sulle isole di traffico delle intersezioni canalizzate è vietata la posa di qualunque installazione diversa dalla prescritta segnaletica.
Codice della Strada – Art. 23 (Link)
In merito alla proprietà privata il discorso cambia radicalmente. Perchè da una parte c’è l’interesse economico delle aziende che usano il volantinaggio come fonte di business, e dall’altra c’è la proprietà privata. In tal senso il volantinaggio nelle proprietà private non si può vietare (salvo eventuali eccezioni) ma il TAR della Lombardia ha emesso una sentenza con la quale limita il fenomeno (sentenza del 15 giugno 2017). Diciamo anche che alcuni condomini possono esporre divieti stabiliti in assemblea e affissi dall’Amministratore con cui vietano l’immissione di volantini all’interno delle buche delle lettere.
Populismo o massa?
Da un punto di vista della comunicazione il messaggio è altamente condivisibile al punto che qualcuno potrebbe considerare tale messaggio “populista“. Il termine ha preso un’accezione particolarmente negativa anche se vorrei proporre una lente analitica differente:
I populisti hanno già vinto. Anche quando non sono al governo. Perché tutti i partiti, gli intellettuali, i giornali e le televisioni ne hanno assorbito il linguaggio, l’agenda gli strumenti, le parole d’ordine.
Stefano Feltri – Populismo Sovrano
L’affermazione di Stefano Feltri è interessante: populismo sovrano tra l’altro è una specie di ossimoro. Ebbene queste parole d’ordine sono ben presenti sulla locandina e richiamano concetti fondamentali.
Corruzione, Disuguaglianza, Censura, Menzogne, chi di noi approverebbe questo? Ne abbiamo parlato prima e credo sia giusto riflettere sul fatto che questi concetti, benché definibili populisti, sono allo stesso tempo ampiamente difendibili.
Ma quindi è giusto usare il termine populismo?
A parer di chi scrive sì
Populismo: Termine usato per designare tendenze o movimenti politici sviluppatisi in differenti aree e contesti nel corso del 20° secolo
Fonte: Treccani.it
Lo preferisco, in ambito di comunicazione, al termine massa che assume, generalmente, un’accezione più negativa:
La parola “massa” ha molte connotazioni ambivalenti. Nel pensiero sociale ha avuto, ed ha tuttora, sia significati negativi (massa intesa come folla, come persone prive di regole e educazione) che positivi (massa intesa come forza e solidarietà). Un’altra definizione di questo termine dà l’idea di una collettività amorfa, in cui è difficile distinguere tra loro le componenti.
Fonte: “Teoria e tecnica delle comunicazioni di massa” di Enrico Borello, Silvia Mannori – Ed.: Firenze University Press – Capitolo 2 – Pg. 15
Massa ha quindi un’accezione che non mi sento di sposare in questo caso.
Carta: un classico di modernità
Perché la carta…insomma stampare ha un costo! Ecco, vorrei che deste un’occhiata alla tabella di seguito.
La fonte della tabella è il volume “Teoria e tecnica delle comunicazioni di massa” di Enrico Borello, Silvia Mannori. Notate le aree di compatibilità tra la versione STAMPA e la versione RETE, io le trovo molto interessanti non trovate?
Un sistema destinato a fallire?
Prima di proseguire non perdete di vista quel punto interrogativo…fidatevi, è importante.
Nel 1999 fu scritto un interessante libro di comunicazione: “Il marketing politico ed elettorale. Politica, partiti e candidati a servizio dei cittadini-elettori” di Antonio Foglio (docente di marketing all’Università di Verona e all’Università Suffolk di Boston, consulente a livello internazionale e autore per FrancoAngeli di numerose pubblicazioni di marketing). Nel volume vengono proposte alcune tra le più note tecniche di comunicazione e riguardo il volantinaggio è scritto.
Il volantinaggio se viene fatto con volantini chiari e completi, quindi diffuso da promoter o candidati, può avere un discreto effetto; non ha alcun successo il volantinaggio di massa fatto con il gettito di manifestini…
Fonte: “Il marketing politico ed elettorale. Politica, partiti e candidati a servizio dei cittadini-elettori” di Antonio Foglio – Franco Angeli Editore – Anno: 1999 – Pg.: 180
Il caso di Anonymous non rientra perfettamente in questo caso per tanti motivi. Quello principale è che non è una comunicazione politica. Eppure tutti i principali manuali di comunicazione sono concordi che l’attività di volantinaggio ha successo se accompagnata da interazione diretta con le persone, cosa che Anonymous per ovvie ragioni non può fare.
La conclusione è che questo è un sistema a due tempi le persone leggono ma il contenuto per quanto condivisibile, dovrà essere necessariamente approfondito e questo secondo aspetto…questo secondo tempo…rischia di vanificare buona parte del lavoro.
Conclusioni: rafforzare il messaggio o cambiarlo
Lasciare 10 volantini in un condominio è differente che lasciarne 5 nell’androne di un quotidiano nazionale. Ad Anonymous questo è molto chiaro e qualcuno ha già identificato la posizione di alcuni volantini lasciati e fotografati. Una banca, ad esempio, ha un valore simbolico non indifferente…
L’opinione pubblica ha reagito in modo piuttosto critico. Complice anche un testo che si presta ad essere eccessivamente enfatizzato per la sua genericità. Il problema è che non so come lo avrebbero potuto scrivere diversamente. Obiettivamente lo scopo di PaperStorm è fare propaganda e i principi sono contenuti nella loro forma più adeguata: sono principi generali.
L’operazione PaperStorm è stata, è e rimarrà una delle grandi sfide per Anonymous nella diffusione del loro messaggio su larga scala, stupisce la voglia di Anonymous di tentare anche il mezzo di comunicazone più “classico” e sarebbe interessante raccogliere dati statistici puntuali sulla partecipazione ma non avendo tale possibilità, non resta che prendere nota dell’iniziativa e degli eventuali risvolti sociali che potrebbe avere.