Il dibattito sull’intelligenza artificiale ha radici lontane: la gestazione dell’intelligenza artificiale viene fatta risalire a una finestra temporale che va dal 1943 al 1955 e, fin dal principio, si era capita l’importanza del rapporto tra le discipline scientifiche e quelle umanistiche.
Oggi tale rapporto sembra leggermente sbilanciato e da questo disequilibrio non può nascere nulla di buono, ma conviene ripercorrere attentamente alcune delle tappe fondamentali della disciplina.
Gli otto pilastri
Nel documento “A Comprehensive Overview of Artificial Intelligence” (Dicembre 2022), Kouassi Konan Jean-Claude chiarisce alcuni aspetti fondanti dell’intelligenza artificiale e della sua nascita. In particolare si sofferma sugli otto pilastri che, più di altri, supportano lo sviluppo di questa tecnologia.
- Filosofia
- Matematica
- Economia
- Neuroscienza
- Psicologia
- Ingegneria informatica
- Teoria del controllo
- Linguistica
Queste otto discipline sono la base fondante dell’intelligenza artificiale e ne consentono uno sviluppo armonico e puntuale.
Filosofia
L’apporto filosofico è essenziale per avere consapevolezza del rapporto tra pensiero e mondo esterno, tra la parte metafisica e quella fisica. Anche se nella quotidianità l’essere umano tende a non fissare la sua attenzione sulla prima, sappiamo per certo che la percezione del sé incide in modo radicale ed essenziale sul pensiero umano e sulla percezione della realtà.
Matematica
L’apporto della matematica come disciplina in grado di sistematizzare la logica è chiaramente indispensabile. Senza la matematica si perderebbe la possibilità di aprire un dialogo procedurale con qualsiasi sistema artificiale ma ciò nonostante essa presenta dei limiti sostanziali. A dirlo fu lo stesso Turing nel libro “L’indecibilità della vita” di Alan Mathison Turing:
L’incompletezza si esprime dicendo che nessuna procedura effettiva può dimostrare tutte le verità aritmetiche. Quindi è impossibile esprimere tutta la matematica in un sistema unico.
Nella frase di Turing si parte dall’assunto che non esiste singolo algoritmo in grado di fornire una risposta in un tempo determinato su tutte le variabili di un problema. È necessario ricorrere a più procedure per più problemi e ciò richiede l’impiego di approcci differenziati.
Nonostante la loro remotezza dall’esperienza dei sensi, noi abbiamo un qualcosa simile a una percezione anche degli oggetti della teoria degli insiemi, come si può vedere dal fatto che gli assiomi stessi ci forzano a considerarli veri. Non vedo motivo perché dovremmo avere una fiducia minore in questo tipo di percezione, vale a dire l’intuizione matematica, piuttosto che nella percezione sensoriale, che ci induce a costruire teorie fisiche e aspettarci che future sensazioni sensoriali si accordino ad esse
Kurt Godel
Economia
L’economia non è solo la disciplina utilizzata per le analisi finanziarie, anzi quell’aspetto è forse uno dei meno interessanti; l’economia in realtà è:
Uso razionale del denaro e di qualsiasi mezzo limitato, che mira a ottenere il massimo vantaggio a parità di dispendio o lo stesso risultato col minimo dispendio.
Fonte: Treccani (Link)
L’attribuzione all’ambito finanziario dipende dalla sua etimologia greca οἰκονομία: οἶκος «dimora» e -νομία «-nomia» (propr. «amministrazione della casa»). Si tratta di amministrare risorse limitate, il che costringe gli amministratori a pianificare e usare metodo nella distribuzione e assegnazione delle risorse. L’economia ruota, di conseguenza, intorno a modelli metodologici che vengono studiati caso per caso e applicati secondo logiche sempre differenti e molto complesse.
Neuroscienza
La neuroscienza è la disciplina che studia il sistema nervoso umano e che, per poterlo fare, mette a sistema ed integra le nozioni provenienti da anatomia, biochimica, fisiologia e psicologia. In buona sostanza parliamo di una disciplina “collettore”, il cui potere è fornire nuove conclusioni unendo le informazioni di altre scienze. L’apporto della neuroscienza è essenziale: chi si occupa di intelligenza artificiale, ad esempio, è abituato a ragionare menzionando i neuroni anche fuori dal dominio biologico. Per maggior chiarezza si riporta una tabella che confronta i neuroni all’interno della biologia e quelli all’interno dell’informatica.
Descrizione | Neurone biologico | Neurone artificiale |
---|---|---|
Natura della connessione | Biologica | Artificiale |
Numero dei tipi di neuroni | 10.000 tipi specifici | meno di 100 |
Numero medio di connessioni per neurone | 10.000-100.000 | meno di 10.000 |
Numero medio di connessioni attive distinte per neurone (con gli altri suoi vicini) | 10.000 | meno di 10.000 |
Numero di connessioni attive tra due neuroni | 3 | 1 |
Numero di ricettori per connessione | 5.000 | 1 |
È impressionante notare come il dominio artificiale sia profondamente meno complesso di quello biologico ma offra risultati ugualmente sorprendenti.
Psicologia
La psicologia è divenuta, soprattutto negli ultimi duecento anni, una disciplina “sociocentrica” e “antropocentrica”. La cultura sempre più raffinata delle società occidentali (ma anche di quelle orientali) ha riposizionato l’attenzione sulla mente umana e sul pensiero umano. In tal senso è necessario puntualizzare che la psicologia occidentale differisce nell’approccio da quella orientale che però, in moltissimi casi, addiviene alle medesime conclusioni. Certamente la psicologia occidentale, sviluppatasi in un contesto d’industrializzazione, era più integrata con la mentalità della società e, ciò nonostante, ha avuto enormi difficoltà ad affermarsi a causa di pregiudizi. A beneficio del lettore è opportuno ricordare che la Rivoluzione Industriale è un periodo storico che va dal 1760 al 1840, Freud è vissuto tra il 1856-1939, Jung è vissuto tra il 1875-1961 e lo stesso Jung affermava:
Abbiamo bisogno di più psicologia. Abbiamo bisogno di capire meglio la natura umana, perché l’unico vero pericolo esistente è l’uomo stesso. È lui il grande pericolo, e purtroppo non ce ne rendiamo conto. Non sappiamo niente dell’uomo, o troppo poco: dovremmo studiare la psiche umana, perché siamo noi l’origine di tutto il male a venire.
Ingegneria informatica
L’ingegneria è la disciplina che, soprattutto, negli ultimi tre secoli ha cambiato il volto del pianeta ma che da sempre fa la differenza nella vita dell’umanità: è sufficiente ricordare che gli antichi romani erano ottimi ingegneri e grazie alla loro capacità facevano la differenza tra la vita e la morte. Lo sviluppo informatico ha avuto una propulsione considerevole grazie all’applicazione dell’ingegneria (dal latino ingenium) e oggi nelle facoltà di ingegneria informatica non si insegna solo a programmare ma si insegnano discipline come: automi e linguaggi, ingegneria del software, automazione e robotica, controlli automatici, ricerca operativa, teoria dei sistemi (da Uniroma2). L’ingegneria ha portato a una graduale miniaturizzazione nel mondo dei componenti elettronici e questo ha favorito l’aumento di potenza di calcolo.
Teoria del controllo
Spiegare la teoria del controllo non è difficile: la Treccani scrive “metodi per capire, governare e modificare il comportamento di sistemi dinamici, naturali o artificiali, al fine di guidarli a raggiungere finalità assegnate” ed in effetti è una definizione perfetta. L’intelligenza artificiale è a tutti gli effetti un sistema dinamico dall’elevata complessità: è necessario “muovere” molti aspetti del sistema per raggiungere lo scopo prefissato nei tempi e nei modi definiti. La teoria del controllo serve a interagire con le caratteristiche dei sistemi dinamici che sono: stati, parametri e relazioni. Queste tre caratteristiche possono variare costantemente rendendo assai complessa la gestione del sistema.
Linguistica
Tutto è comunicazione, la comunicazione è tutto; un essere vivente è un essere sociale e ad affermarlo fu proprio Aristotele nella “Politica”:
L’uomo è un animale sociale: tende per natura ad aggregarsi con altri individui e a costituirsi in società.
Fonte: Politica, Aristotele, IV sec. a.C.
La comunicazione consente all’essere umano di vivere la realtà integrata nella quale egli esiste e la linguistica altro non è che lo studio scientifico e sistematico del linguaggio verbale umano e delle sue strutture, lo fa attraversando epoche storiche e culture differenti. La linguistica è quindi alla base della società e della capacità che essa ha di interagire e sopravvivere al tempo: è curioso riflettere sul fatto che l’estinzione linguistica può avvenire anche prima che l’ultimo locutore nativo deceda. L’Università della Tuscia, nel programma del corso di laurea in “Linguistica delle società” scriveva: “ci sono più di 7.000 lingue utilizzate in tutto il mondo ed i linguisti stimano che entro il 2050 la metà di queste lingue si sarà estinta”. La lingua non è solo un mezzo per comunicare: segna la differenza tra la vita e la morte di una cultura.
Conclusione
Non può esserci intelligenza artificiale senza integrazione tra il dominio scientifico e quello umanistico. C’è una meravigliosa frase di Albert Einstein che dice più o meno così: “la fantasia è più importante del sapere, perché il sapere è limitato“. La fantasia appartiene al dominio del pensiero, in cui il sapere non è ancora formato ma in cui esiste conoscenza. Bisogna difendere ed incoraggiare questa commistione di saperi, questa multidisciplinarietà senza la quale sarebbe impossibile raggiungere risultati apprezzabili come quelli raggiunti negli ultimi anni.