Oggi 15 giugno 2022 il portale web del Garante della Privacy è divenuto improvvisamente irraggiungibile: nessuna comunicazione è stata data ai cittadini, né tramite Twitter, né tramite il canale Telegram.
Cosa è successo
Alle 09:35 circa (si ringrazia la Dott.ssa Arianna Crepaldi per la segnalazione) si è riscontrata l’inaccessibilità del portale web del Garante della Privacy. Tale indisponibilità, inizialmente ritenuta di poco impatto, si è poi protratta per svariate ore ma nessuna comunicazione utile è arrivata agli utenti. La scansione del DNS del Garante della Privacy mostra un’organizzazione molto chiara.
ll dominio garanteprivacy.it (5.175.52.30) è ospitato dal provider Almaviva come confermato dalla schermata del servizio DNS Checker.
Allo stesso tempo anche il portale giustizia.it risulta non accessibile ma un avviso spiega che la situazione è in via di risoluzione. Non si può determinare se il problema sia il medesimo.
Ore 10:35 – DNS risolvibile ma portale inaccessibile
Alle ore 10:35 il DNS garantepriccay.it risulta ancora risolvibile praticamente da tutto il mondo. Il controllo è stato eseguito su più siti, di seguito si riporta uno dei tanti risultati ottenuti. Il portale rimane invece ancora indisponibile.
Ore 11:00 – Portale ancora inaccessibile e nessuna comunicazione
Alle ore 11:00 il portale risulta ancora non raggiungibile come mostrato dall’immagine seguente.
Nessuna comunicazione è stata data sul canale Twitter e sul canale Telegram che sono risultati fermi a varie ore prima. Il canale Twitter era fermo con un tweet pubblicato 20 ore prima, mentre il canale Telegram era fermo alle 08:33 del 10 giugno 2022.
Ore 11:30 – Porta 443 chiusa
Da una scansione eseguita intorno alle 11:30 sul dominio la porta 443 risulterebbe dare un time-out al traffico.
Ore 13:24 – Il portale torna online
Alle ore 13:24 il portale risulta correttamente online (grazie sempre alla Dott.ssa Crepaldi per la segnalazione). Non risulta alcuna news che spieghi quanto accaduto nonostante in molti abbiano riscontrato che anche altri portali abbiano avuto malfunzionamenti analoghi. Ci si domanda come mai non si sia data notizia tramite, quantomeno, i canali social ufficiali.