Ministero della Salute: App, pericoli e cattivi esempi di sviluppo?

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Ad Ardea, e più precisamente in un comprensorio in zona Tor San Lorenzo, è stato emesso un divieto di balneazione. L’avviso avrebbe dovuto indurre le famiglie a non entrare in acqua con i figli ma si sa che il caldo non perdona e i casi di infezione intestinale sono stati pochi ma ci sono stati.

Di sicuro il Ministero della Salute non ha colpe se i bagnanti vogliono ignorare un avviso ma c’è dell’altro. In molti avranno letto il grande successo raggiunto dalla qualità del mare delle coste italiane. Ne siamo felici ma in alcune zone le persone si domandano come mai sono stati emessi dei divieti di balneazione, quanto sia pericolosa la situazione e per quanto tempo toccherà aspettare.

Il Ministero della Salute ha pubblicato un’interessante app che, in teoria, sarebbe in grado di fornire indicazioni utili e complete circa lo stato delle acque. L’applicazione si può interrogare anche via web…se funzionasse perché alla data odierna l’applicazione è inservibile e a nulla è servito il commento negativo degli utilizzatori.

Nè i messaggi di errore che emergono durante l’utilizzo e che sono stati oggetto di screenshot. Neanche l’impossibilità di usare la geolocalizzazione sebbene utilizzata o, peggio ancora, la mancata ricerca del Comune.

Tra l’altro il titolo che si trova nello store online (in questo caso l’AppStore di Apple) è differente dal titolo dell’applicazione. Sullo store si parla di “Acque di Balneazione” ma l’applicazione, una volta installata, prende il nome di “Portale delle Acque”.

Peccato perché dalle informazioni ottenute a video l’app sarebbe veramente importante è ben fatta e sarebbe potuta essere un caso di successo del Ministero della Salute. Oltretutto non avere disponibile un’applicazione che informi correttamente sulla possibilità di balneazione nei mesi estivi rischia di essere veramente una beffa. Viene da chiedersi come sia stato condotto e portato a termine il collaudo finale pre-rilascio di questa applicazione.